Επειδή αρκετοί κάτοικοι του νησιού, ορισμένοι από τους οποίους κατοικούν κοντά στις περιοχές που προορίζονται για αιολικές βιομηχανικές ζώνες, αλλά και πολλοί τακτικοί επισκέπτες του νησιού αναρρωτιούνται για το έργο, η Πρωτοβουλία Αγώνα ενάντια στα Αιολικά Νάξου συνέταξε το παρακάτω κείμενο στα αγγλικά και τα ιταλικά προκειμένου να δώσουμε μια βασική πληροφόρηση:
The
Greek Ministry of Environment and Climate Change approved the construction of 9
wind farms on 4 Cycladic Islands: 3 on Andros, 2 on Tinos, 2 on Paros and 2 on
Naxos, with a total capacity of 218,5 MW. The farms will be built by DAMCO
Company, in which Copelouzos Group holds a 35% participation and Italian ENEL a
30%. The wind generators will be 100-113m high including the rotor. The plan
for Naxos includes two wind farms with 30 generators (total power 69MW) located
as follows: 7 in the area of Vourla, 7 in Xylokastro (above Agios Thaleleos
near Melanes), 12 on the peak Kavallaris northeast of Agiassos and 4 at the
site Stroti near Kanaki, southwest of Moutsouna.
The new plants will require
the construction of 22 kms of new roads, which will cross wild areas of the island,
a substantial part of the farms will be located in areas protected by Natura
2000, and will cause serious harassment to the wild rare birds nesting in the
area between Zas and Agiassos. Gyps fulvus is in critical danger, and the few
couples we meet in Naxos are the last in the Aegean Sea (apart from Crete). Hieraaetus
fasciatus, a kind of eagle, is also threatened.
Local
communities are not willing to accept a transformation of natural landscape
into industrial areas. We are not against renewable power sources, but they are
currently managed in a way that guarantees benefits only to investors, Greek
and otherwise, without considering local communities and their actual needs.
Power
from renewable sources is very expensive, so it gets financed by public
administrations (i.e. from taxpayers): the Greek State subsidizes private power
companies up to 65% for building wind farms, and the same companies sell back
power to the State at an inflated price! Another important issue is the fact
that this “industrialization” of natural sites does not imply the closure of
existing oil and coal power plants: power from alternative sources is only complementary,
and cannot replace them. Two years ago, when this project was presented to the
local community, even local authorities were skeptical, but central
administration ignored the will of the locals and went on, forcing it on local communities
and administrations. So far, the environmental group of Naxos (PEKIN) has brought
the case to the Supreme Court, and many residents and cultural associations are
supporting it. A new team has been organized with the purpose of bringing counter-information
about the project to the villages on the island, and mobilize the population
when necessary. Moreover, on the Internet there is a petition you can join against
the wind farms on these 4 islands (in Greek only).
Naxians against Industrial Wind Farms
Il Ministero greco
dell’Ambiente e del Cambiamento climatico ha approvato la costruzione di 9 impianti
eolici su 4 isole delle Cicladi: 3 ad Andros, 2 a Tinos, 2 a Paros e 2 a Naxos
per una fornitura complessiva di 218,5 MW. Gli impianti saranno costruiti dalla
compagnia DAMCO, alla quale partecipano per il 35% il gruppo Kopelouzos greco e
per il 30% l’ENEL italiana. Le pale eoliche saranno alte tra i 100 e i 113
metri, rotore incluso. Il progetto per Naxos prevede due impianti con un totale
di 30 generatori e una potenza fornita di 69 MW, dislocati come segue: 7 pale
nella zona di Vourla, 7 a Xylokastro (sopra Agios Thaleleos vicino a Melanes),
12 sulla punta Kavallaris a nordest di Agiassos e 4 in località Stroti vicino a
Kanaki, a sudest di Moutsouna. I nuovi impianti richiederanno la costruzione di
22 km di nuove strade, che attraverseranno aree naturali dell’isola, una gran
parte degli impianti sorgerà su zone protette da Natura 2000, e causerà gravi
danni all’avifauna rara che nidifica nella zona tra Zas e Agiassos. Il grifone
(Gyps fulvus) è a rischio di estinzione, e le poche coppie che nidificano a
Naxos sono le ultime dell’Egeo (esclusa Creta). Anche l’aquila del Bonelli (Hieraaetus
fasciatus) è una specie a rischio. La trasformazione del paesaggio naturale in zona
industriale non è accettata dalla società locale. Non siamo contrari alle forme
di energia rinnovabili, ma attualmente la loro gestione genera vantaggi
soltanto per gli investitori internazionali e greci, non considerando le
popolazioni locali e le loro necessità. L’energia da fonti rinnovabili è molto
costosa, e i finanziamenti pubblici derivanti dalla bolletta degli utenti vanno
ad aumentare i profitti degli investitori. Lo Stato greco finanzia (con le
nostre tasse) la costruzione di impianti eolici da parte di aziende energetiche
private fino al 65%, e poi acquista l’energia prodotta a un prezzo superiore a
quello di mercato! Un’altra questione importante è che questa
industrializzazione dei siti naturali non implica lo spegnimento delle centrali
a petrolio e a carbone: l’energia alternativa è solo complementare, e non può
sostituirle. Due anni fa, quando il progetto fu presentato alla popolazione,
anche le autorità locali erano contrarie; l’amministrazione centrale decise
però di ignorare la volontà degli abitanti e di imporre il progetto. Al momento
il gruppo ambientalista di Naxos (PEKIN) ha portato il caso fino alla Corte
Suprema, con l’adesione di molti abitanti e associazioni culturali. È stato creato
un nuovo gruppo di persone che si incaricherà di portare una contro-informazione
sul progetto nei villaggi dell’isola, e di mobilitare la popolazione se sarà
necessario. Inoltre, su Internet c’è una petizione (solo in greco) contro gli
impianti eolici sulle quattro isole a cui è possibile aderire.